Museo delle Tombe Picene – Ex Chiesa di Santa Chiara

MONTEDINOVE

Panoramica

La Necropoli picena di Montedinove del VI-VII Sec a.C., rinvenuta dall’Archeoclub di Montedinove in località Colle Pigna, è stata portata alla luce in tre campagne di scavo da parte della Soprintendenza delle Marche. Precisamente negli anni 1987, 1991 e 1998. Nella prima campagna di scavi del luglio ’87 furono rinvenute nove tombe (dalla n.1 alla n. 9), nel settembre del ’91 sei tombe (dalla n. 10 alla n. 15) e nell’agosto del ’98 altre cinque (dalla n. 16 alla n. 20). La dottoressa Nora Lucentini, direttrice delle tre campagne di scavo, ha tratto delle interessantissime conclusioni a seguito dello studio della nostra necropoli, sia da un punto di vista del rango sociale a cui apparteneva quella popolazione, sia dell’abbigliamento femminile che delle lavorazioni degli oggetti ornamentali. Essendo da tempo intenzione della Soprintendenza Archeologica delle Marche, di assegnare due tombe e dei reperti archeologici ad un museo / deposito beni culturali del Comune di Montedinove, si è finalmente trovata la sede idonea. Trattasi della ex chiesa sconsacrata del Convento delle Monache Clarisse di Montedinove restaurata non molti anni fa, che risale alla seconda metà del 1600. Sono esposte due tombe; una maschile e l’altra femminile, e vari reperti di numerose altre.

Il Museo delle Tombe Picene di Montedinove nasce nel 2014, all’interno dell’ex chiesa delle Clarisse, con lo scopo di ospitare alcuni dei reperti provenienti dalla necropoli picena rinvenuta in località Colle Pigna. In modo particolare, è conservata la fedele ricostruzione di due delle venti tombe ritrovate nella necropoli.

La necropoli picena di Montedinove, datata VII-VI secolo a.C., fu poi riportata alla luce in tre campagne di scavo nel 1987, nel 1991 e nel 1998, sotto la direzione attenta della Dott.ssa Nora Lucentini. Nella stessa area furono trovati, inoltre, reperti del periodo romano. Nella vicina contrada Franile era già stato rinvenuto un frammento di tegolone con il bollo SALI e in contrada Santa Maria, vicino alla fonte del Sambuco, era stata segnalata da Don Giacomo Agasucci, su una enorme pietra sepolcrale, un’iscrizione funeraria. A Montedinove a 30 anni dalla scoperta della necropoli, seconda per importanza solo a quella di Belmonte, sono tornate 12 delle 20 tombe recuperate.

Riscoprire dopo quasi 100 anni la necropoli di colle Pigna è stata la dimostrazione di quanto potrebbero rivelarci le nostre terre se avessimo più studiosi e più mezzi. Nel 1985 la segnalazione di rocchetti, spade e pendenti distrutti dal tracciato della nuova strada tesina conferma: qui c’è una necropoli arcaica.

Nella Chiesa delle Clarisse sono esposti i reperti provenienti da alcune sepolture della necropoli picena rinvenuta nel 1986 a Colle Pigna durante i lavori per l’apertura di una strada.

L’esposizione è basata sulle risultanze degli scavi della necropoli, condotti dalla Soprintendenza Archeologica per le Marche durante tre campagne di scavo nel 1986, 1991 e 1998, e sugli studi successivi che hanno chiarito come la necropoli di Colle Pigna sia uno dei nuclei più importanti per la protostoria marchigiana.

 

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