Casa Natale Adolfo De Carolis
Montefiore
Panoramica
Adolfo De Carolis nacque a Montefiore dell’Aso in Largo de Vecchis il 6 gennaio del 1874 da Ester Pompei e da Gioacchino De Carolis. Il padre di Adolfo De Carolis si trasferì da Cossignano a Montefiore dell’Aso per via della sua professione di medico condotto ivi esercitata tra il 1871 ed il 1878. Nei registri della popolazione di Montefiore dell’Aso degli anni a seguire il 1871, il medico cossignanese è residente proprio nella casa di Largo De Vecchis apparentemente senza al suo seguito i figli e la moglie. Per via della sua professione, come da bando, sussisteva l’obbligo della residenza, per cui il medico De Carolis decise per la residenza a Montefiore dell’Aso solo per sé e non per l’intera famiglia che invece risiedeva e gravitava di interessi ad Acquaviva, comune di nascita della moglie Ester.
L’uso della casa era parte del compenso da “medico condotto dei poveri”. Come riferisce lo stesso Adolfo De Carolis, egli non sapeva dove fosse nato di preciso, anzi, secondo suggerimenti a lui pervenuti, egli doveva essere nato nell’attuale via Montegrappa. Fu Francesco Egidi, storico e filologo di Montefiore, ad informare Adolfo De Carolis circa l’ubicazione della casa natale adducendo fatti relativi a suo padre, Concetto Egidi, notaio di Montefiore dell’Aso, e al padre di Adolfo De Carolis, amici e “vicini di casa”, proprio nell’attuale Largo De Vecchis (al tempo Largo Mozzoni). Nel corso del 1974, in occasione della celebrazione dei 100 anni dalla nascita, il Comitato per i Festeggiamenti di Adolfo De Carolis pose una lapide a ricorso della casa natale di Adolfo De Carolis.
La “casa natale di De Carolis” si affaccia su Largo De Vecchis (ex Largo Mozzoni) con un semplice alzato in laterizio di due piani più soffitta senza alcun elemento decorativo esterno. Nel puro “stile” del borgo, la costruzione è di fatto una “casa di linea”, ossia un corpo di fabbrica ammorsato al Palazzo della Fondazione De Vecchis e al Palazzo Egidi per il tramite di un altro piccolo corpo di fabbrica di altra proprietà. Il palazzetto nella sua parte posteriore si presenza a profilo irregolare a seguire la stradina che divide i vari corpi di fabbrica.
La casa venne costruita sopra una struttura architettonica riferibile ad un centro abitato di cui si ravvedono tracce sotto strada di 2/3 metri riferibili tra il X e il XIII Secolo (Palazzo M. Egidi, Palazzo G. Egidi, Fondazione De Vecchis, rimessa G. Montani). Tale centro abitato, nominato da antiche fonti (Archivio di Stato di Fermo, fondo pergamenaceo n.1603 – Miscellanea Vogel, anno 1201 in riferimento al matrimonio tra Aginulfo e Marsibilia, signori di Aspromonte), è noto come “Aspromonte”.
Secondo quanto riferito negli “Statuta Communi Montis Floris” redatti da Astulfus Grandis de Veronensis nel corso della seconda metà del XVI Sec., Aspromonte è uno dei cinque gruppi demici (colline abitate) che costituirono l’antica organizzazione del territorio dell’attuale comune di Montefiore dell’Aso. A poca distanza dalla zona “Aspromonte” verso sud-ovest, si trovava il secondo gruppo demico che si riconosceva nel nome di “Montefiore”; i due gruppi (due castra), ovviamente legati da rapporti di sangue, con la crescita dei membri decise di fondarsi accorpando e rivedendo l’urbanistica del sito (per arrivare al castello di Montefiore).
A tal proposito, la chiesa di San Basso (?) facente parte di Aspromonte, venne assoggettata alla chiesa di San Pietro facente parte di Montefiore. La chiesa di San Basso, nonostante ancora il Catasto Gregoriano del 1813 la riporti come “chiesa” perse già in tempi storici la sua funzione e venne adibita a comune abitazione.
Il Catasto Gregoriano presenta una situazione molto interessante rispettivamente nelle particelle attorno alla casa natale:
A – chiesa di San Basso (soppressa a favore della chiesa di San Pietro)
45 – Pascolo sterile, Comune di Montefiore
46 – Di Ruscio Antonio, Niccola, Luigi e Giovanni, nipoti di Pietro – casa di proprio uso
47 – Aloisi Vincenzo e Pacifica, sorelle di Pietro Antonio – casa porzione d’affitto e porzione di proprio uso
48 – Prebenda Parrocchiale di Santa Lucia in Montefiore – casa superiore al pubblico passaggio ad uso del parroco
49 – Mozzoni Luigi di Giacomo – casa di proprietà
50 – Vittori Prete, Luigi Prete, Cessilio, Andrea, Giuseppe fratelli del fu Filippo – casa di propria abitazione
51 – Prebenda Parrocchiale di Santa Lucia in Montefiore – Oratorio
La particella A, ossia la casa natale, era la chiesa di San Basso; la particella 50, l’attuale Fondazione De Vecchis era l’oratorio annesso alla chiesa; la particella 48, attuale casa di proprietà privata, era la “sagrestia/casa del parroco” della chiesa. Le particelle riferiscono comunque alla chiesa di Santa Lucia e non a quella di San Basso e neanche a quella di San Pietro. E’ evidente che nel giro di pochi metri, attuale corso XX Settembre, nel corso dell’’800 si affiancassero bene quattro chiese e che per questo motivo fu necessario un riordino degli edifici di culto: la chiesa di Santa Lucia fu ristrutturata nel 1878, la chiesa di Sant’Antonio divenne attuale Torre Civica nel 1778), la chiesa di San Basso fu già in tempo storico dismessa a favore della Chiesa di San Pietro e da ultimo la chiesa di San Pietro che sarà distrutta nel 1875 per fare spazio al Palazzo Comunale (mai terminato e rimasto ancora oggi solo con il suo piano terra, ossia il “loggiato”) voluto dopo la presa di Porta Pia. Nei primi del ‘900 l’intera area vede superstite quindi solo la Chiesa di Santa Lucia. L’attuale casa natale di Adolfo De Carolis è dunque uno spazio che, rimasto libero dopo le vicissitudini della riorganizzazione degli edifici di culto dell’’800, rimase a disposizione della chiesa che la destino ad uso di civile abitazione.
Non è chiaro, altri studi sono in corso, se la chiesa e le aree afferenti alla chiesa, ossia le particelle A, 50 e 48 siano passate al Demanio a seguito della cessione dei beni ecclesiasti al Regno d’Italia o se tali particelle siano state dalla Chiesa stessa alienate in quanto parte del programma di riordino degli edifici di culto.
Sta di fatto che la casa diventa la casa del medico condotto dei poveri fino a quando, nel 1812 Don Luigi Zucchini divenne arciprete di Montefiore dell’Ado (tra il 1912 ed il 1920).
Don Luigi Zucchini, proveniente dell’Emilia-Romagna, portò con sé a Montefiore il fratello Pasquale. La famiglia Zucchini si stabilì a Montefiore dell’Aso presumibilmente nella casa, tanto che la figlia di Pasquale, Maria Zucchini abitò la casa fino alla sua morte nel 1976, anno della sua morte. Maria Zucchini sposò il Conte Guglielmo Montani, la coppia ebbe due figli, Leonardo ed Annamaria, entrambi immigrati all’estero. La casa cadde nell’abbandono e nel dissesto. Negli anni ’60 per un breve periodo, al primo piano Maria Zucchini ospitò Emidio Agostini e sua moglie Elena (i fondatori del Molino Agostini).
La casa al piano terra presentava una zona per la servitù e gli spazi per la cucina padronale con annesso soggiorno ed accesso ad un giardinetto dotato di pozzo; al primo piano le camere da legno affrescate con motivi floreali e faunistici (secondo un osservatore a metà degli anni 80, tali decorazioni erano simili a quelle che si trovano ancora oggi presso la grande sala del Palazzo della Fondazione, forse dello stesso autore?).
Dopo alterne vicissitudini la casa passò in mano al Prof. Massimo Egidi che decide per un importante restauro dell’intero corpo di fabbrica ormai fatiscente. Con questa operazione, Massimo Egidi ridede alla comunità e alla storia la casa natale di Adolfo De Carolis, come suo zio Francesco Egidi, negli anni’50 diede alla Comunità di Montefiore “Il Museo Adolfo De Carolis”, segni di antiche amicizie stabilite nella seconda metà dell’800 da Gioacchino De Carolis ed Concetto Egidi. Di padre in figlio, di figlio in figlio.
L’allestimento della casa natale di Adolfo De Carolis si concentra sui tre spazi espositivi focalizzati su temi specifici:
- Sala del tempo: il rapporto del tempo con Adolfo De Carolis e Claudio Egidi, arte ed ingegneria a confronto
- Sala delle xilografie: i visi della famiglia, le origini picene con i lavori del mare, la mitologia e la storia dell’uomo
- Sale del libro e delle ville: arredi e libri per stanze d’autore
Indicazioni
Servizi disponibili
- visita alla casa con guida
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