COMUNE DI MONTEDINOVE

MONTEDINOVE

Panoramica

Montedinove è un piccolo borgo medioevale che sorge sulla cima più elevata della catena di colli che dai piedi del Monte dell’Ascensione giunge, senza interruzione, al mare Adriatico snodandosi tra le fertili valli dell’Aso e del Tesino. Splendido è il panorama che spazia dalla costa adriatica ai Monti Sibillini e dal Monte Conero al Gran Sasso d’Italia: praticamente una visuale a 360°.

La sua rispettabile quota altimetrica 561m s.l.m., lo ha fatto rientrare nella Comunità montana dei Monti Sibillini, nell’ambito della quale il suo confine coincide con quello orientale.

La sua equidistanza dal mare e dai monti permette escursioni in ambo le direzioni. L’incantevole abitato è formato da numerose piccole costruzioni in laterizi che appaiono, ad uno sguardo d’insieme, come un’unica costruzione concentrica. La salubrità dell’aria, la cucina genuina e la cordialità degli abitanti, è quanto Montedinove offre a chi sceglie un itinerario storico-paesaggistico-enogastronomico.

Le origini di Montedinove sembrano risalire al VI secolo d.c., in quanto è ritenuta probabile la sua edificazione da parte dei profughi ascolani durante l’invasione longobarda del 578, ma il primo documento certo si ha solo nel 1039, quando Longino di Azzone, feudatario longobardo, donò all’abate Suppone di Farfa la città di Offida con 40.000 moggi di terra.

Nel XII secolo l’abate di Farfa Berardo II (1099-1119) lo fece rifortificare quasi ex novo fornendo la cinta muraria di due porte: Porta dei Monti a sud-ovest e Porta Marina a nord-est, ponendolo così a vedetta dell’allora Presidiato Farfense. L’illuminato dominio Farfense esercitò un ruolo positivo nell’economia cittadina incoraggiandone le attività. Fiorirono così le Corporazioni di Arti e Mestieri, quella dei sarti ha lasciato una traccia nell’archivolto in cotto di un portale trecentesco con lo stemma della propria congregazione.

Assediato nel 1239 dalle truppe di Re Enzo, figlio di Federico II di Svevia comandate da Rainaldo d’Acquaviva, Montedinove resistette all’assedio per circa due anni, da questa data la Porta Marina cambiò nome in Porta della Vittoria in Ricordo del cruento fatto d’armi. In un documento del 1279 troviamo che Montedinove aveva una propria autonomia comunale, con Podestà inviato direttamente dalla Chiesa, restò fedele al Papa e a Farfa fino al 1585, quando Sisto V incorporò nei beni della Chiesa ciò che rimaneva del Presidiato Farfense fondando quello di Montalto, del quale Montedinove fece parte. Seguì poi il corso storico dello Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia del 1861.

Il nome MONTEDINOVE sembrerebbe avere due probabili ipotesi di origine: la prima di rifarebbe al Monte dei nove colli o contrade, che appaiono raffigurati anche sullo stemma comunale, la seconda invece sarebbe legata a Monte delle nuove, intese come novelle, novità, che nei tempi di mezzo si trasmettevano con segnali delle alture. Ma si vuole il suo nome sia legato alla scomparsa città di Novana, mensionata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (lib. III cap. XIII) come città dell’interno posta tra Asculum e Cluana. L’ormai vetusta disputa tra gli storici sull’ubicazione di questa città, sembra vertere oggi a favore del territorio di Montedinove, anche alla luce dei recenti indizi archeologici.

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