Parco G. De Vecchis

Montefiore

Panoramica

Il Parco De Vecchis di Montefiore dell’Aso porta il nome dell’imprenditore agricolo, Giulio De Vecchis, il quale ne fece dono, grazie all’intercessione di Francesco Egidi, alla comunità montefiorana. Il nome antico del luogo, prima dell’intitolazione a G: De Vecchis, fu “Monte Castello”. Ancora oggi, il toponimo Monte Castello è abbastanza noto. Questo nome non solo evoca la storicità del luogo, ma l’attesta anche archivisticamente. La traccia più antica del toponimo “Monte Castello” si trova infatti nell’antico Statuto Comunale di Montefiore dell’Aso del 1569 redatto dall’editore Astulfus De Grandis Veronensis (? – 1579). Il territorio di Montefiore dell’Aso è, secondo la narrazione statutaria antica, organizzato attorno a cinque colli (“Quae quondam sparsos coluit gens florida montes quinq; coacta unum tenet ista locum.”), tra cui appunto il mons “Castellum” (Moenalus auroram spectat, Baraffius Austrum,Castellum Zephyri flamina grata sui, Aspicit algentem mons Victorinus ad Areton, Asper mons medio stat fitus ipse cyclo).

Lo statuto cinquentesco parla di un’edizione ancora più antica dello stesso a noi sfortunatamente non pervenuta, questo porta a dire che l’evidenza archivistica circa il toponimo “Castellum” potrebbe essere precedente al XVI Secolo visto lo statuto stesso parla di questi colli come luoghi di gruppi demici del passato (“quondam”). A testimoniare la presenza demica sui vari colli montefiorani, ed in particolare proprio sul Monte Castello, ancora oggi ci sono evidenze architettoniche ed archeologiche. Sulla sommità del parco, in mezzo ad un circolo di roveri secolari, ci trova una pavimentazione a forma di fiore lobato di circa 20 metri di diametro, sotto la quale si trova la cripta di una chiesa o, meglio, di una pievania intitolata a Santa Lucia ora non più presente in loco. La pievania fu smontata, trasportata e ricomposta dentro le mura castellane intorno al XVII Secolo e costituisce l’attuale “Pinnova” (la sede del Gruppo Corale di Montefiore dell’Aso). Il portale della Pinnova, ossia la “pieve nuova” in riferimento a quella originaria del Monte Castello, conserva ancora lo stile e le decorazioni dell’antica pievania. Gli elementi iconografici sul portale in arenaria richiamano un tardo stile longobardo (decorazione intrecciata), mentre le formelle presentano richiami al periodo tardo paleocristiano (San Giorgio che uccide il drago, il pesce bicaudato, etc..). Tale complesso, nella sua forma originaria presso il Monte Castello, in virtù della datazione stilistica, è da riferirsi tra il IX ed il XI secolo. Lo stesso toponimo “Castellum” fa pensare ad un sito di incastellamento, ossia una realtà che affonda le sue origini proprio nel VI/VIII Secolo come forma di riparazione contro le guerre gotiche che stravolsero l’Italia centrale adriatica tra il VI ed il VII Secolo.

In termini di storia del ‘900, tra gli anni ’50 e 70’, in occasione di interventi di sistemazione del parco, in corrispondenza dell’attuale campo da calcio, della piazza Pietro Nenni e delle “villette” di via Molino furono rinvenuti diversi reperti archeologici afferenti, secondo lo storico locale Vincenzo Galiè, a luoghi di sepoltura o di stanziamento di soldati romani.

Nel corso degli anni ’80, in occasione del rifacimento della pista da ballo dello chalet sito in cima al parco, furono rinvenuti altri materiale archeologici (bottigliette in vetro di piccole dimensioni, laterizi a forma di copertura), mineralogici come blocchi di calcite e ossa di origine umana. Sempre in corrispondenza di quell’intervento fu rinvenuto sotto il livello di circa 1,5 m del calpestio della pista da ballo la base tronco conica di un manufatto in laterizio a forma cilindrica di circa 1,5 metri di diametro. Tale corpo è ancora visibile attraverso una grata di protezione. Sul fronte est del parco, sempre in quel periodo, in zona sottostante la pavimentazione della antica pievania, furono rinvenuti ossa umane scomposte relative a sepolture antiche.

Indicazioni

Servizi disponibili

  • passeggiata Luciano Giannetti
  • bar, pizzeria, ristorante “Al Monte”
  • campo da tennis, calcio a cinque
  • campo sportivo Giulio De Vecchis
  • percorso “vita”

Biglietti e orari

  • accesso libero al parco (rispetto degli accessi solo pedonali, a meno di accesso per disabili)
  • accesso alle attrezzature sportive in gestione presso la Polisportiva Montefiore

 

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